AZIONIVISIONARIE
con Francesca Fini e Michele Manzini
31 maggio – 6 giugno 2020
20 partecipanti
Evento finale aperto al pubblico: 6 giugno
Talk aperti al pubblico 1 e 4 e 6 giugno
Le candidature sono aperte fino al 10 aprile e vanno inviate compilando qui il modulo di adesione.
Costo del workshop: euro 700 (iva esclusa).
Attività:
- tutorship e laboratorio di co-creazione della durata di 7 giorni
- ogni partecipante produce un suo lavoro e un lavoro in coppia con un performer/videoartista.
- 3 inspirational talk tenuti da artisti internazionali
- esposizione/evento dei lavori presso il castello
Ospitalità:
- 6 notti in stanze condivise nell’albergo diffuso del borgo di Rocca Sinibalda
- tuition, laboratorio di co-creazione, e talks
- pranzi e coffee break
Non sono incluse le prime colazioni e le cene, i materiali e le attrezzature, il trasporto a Rocca Sinibalda.
Sono previste convenzioni di favore con il ristorante e il bar locale. Se richiesto da un numero sufficiente di partecipanti, è possibile organizzare convenzioni per uno spostamento di gruppo dalla Stazione Termini o dall’Aeroporto di Fiumicino.
Requisiti di partecipazione
- Il laboratorio è rivolto ad artisti performativi e video artisti maggiorenni che abbiano già prodotto in passato lavori di performance art e video arte. Documentazione ed esempi di questi precedenti lavori saranno richiesti con la domanda di partecipazione
- Gli artisti del modulo di performance art, diretto da Francesca Fini, dovranno portare vestiti e scarpe comode per l’attività, e almeno 2 completi monocromi (bianco e nero) composti da pantaloni/gonna e maglietta
- Gli artisti del modulo video arte, diretto da Michele Manzini, devono portare la propria attrezzatura, necessaria per le riprese video e audio, e il proprio portatile con programmi di montaggio. Il Castello provvederà ad allestire delle postazioni di lavoro per ogni gruppo, ma non potrà provvedere alle attrezzature.
Verranno selezionati fino a 20 partecipanti, 10 per ogni gruppo. Le candidature sono aperte fino al 10 aprile
2020. Si può inviare la propria candidatura compilando il modulo online.
I Tutor
Francesca Fini (modulo Performance Art)
Francesca Fini è un’artista interdisciplinare attiva da anni nel territorio di confine dove le arti si ibridano. Qui è andata distillando la sua sintesi personale proprio nel linguaggio performativo e videoperformativo contemporaneo. Ha presentato il suo lavoro ai Musei MACRO e MAXXI di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, alle Tese dell’Arsenale di Venezia, al Georgia Institute of Technology, e in molte altre sedi di rilievo. Ha performato a Toronto per FADO Performance Art Festival, a Chicago per Rapid Pulse Festival, a Belo Horizonte per FAD Festival De Arte Digital, a San Paolo e a Rio per FILE Electronic Language International Festival, a Madrid per IVHAM e Proyector Festival, a Mumbai per Kala Ghoda e a Tokyo per il Japan Media Arts Festival. A Venezia ha preso parte alla prima Venice International Performance Art Week, nei suggestivi spazi di Palazzo Bembo. Nel 2014 e nel 2016 è stata selezionata da Bob Wilson per partecipare alla residenza artistica presso il Watermill Center di New York, e successivamente invitata alla Triennale di Milano per un evento del Watermill presso l’Illy Art Lab. Nel 2018 ha partecipato alla residenza artistica Endecameron18 nel Castello di Rocca Sinibalda. Ha la sua base in Italia, ma espone, ricerca e lavora in tutto il mondo. Nel 2016 ha ultimato il film sperimentale Ofelia non annega (con Istituto Luce Cinecittà), inserito da Adriano Aprà tra i migliori film italiani degli ultimi 10 anni. La Treccani cita Francesca Fini alla nuovissima voce cyber-performance, come una degli artisti più significativi di questo linguaggio in Italia.
Michele Manzini (modulo Video Arte)
Michele Manzini nasce a Verona nel 1967. Da anni la sua ricerca si concentra sulla definizione di figure in grado di proporre l’instabilità ed il conflitto come elementi non risolti. Il suo lavoro si sviluppa attraverso l’impiego di un’ampia varietà di media tra cui video, fotografia, installazioni, scrittura e performance. Ha esposto le sue opere in numerose mostre e spazi sia in Italia che all’estero tra cui: l’Istituto Italiano di Cultura a Praga nel 2009, il MAXXI di Roma nel 2009, il SUPEC di Shanghai in occasione dell’Expò del 2010, alla Biennale di Venezia del 2011 e nel progetto “Personal Structure” alla Biennale di Venezia del 2013. I suoi video sono stati selezionati in importanti rassegne internazionali e proiettati al Saitama Arts Theater (2015), al Perez Art Museum Miami (2016), al Lincoln Center for the Performing Arts di New York (2016), al ZKM di Karlsruhe (2017), al Nevada Museum of Art (2017) e alla Whitechapel Gallery London nel 2017. Ha pubblicato diversi saggi e testi tra cui ricordiamo nel 2002 “Il paesaggio e il suo mito” Editions de la Villette, Parigi e nel 2011 “Mescolanze” Edizioni Kn-Studio.
Nel 2009 ha vinto il Premio Terna per l’Arte contemporanea e numerosi altri premi e menzioni speciali in festival di video arte, video performance e cinema sperimentale.
Eretto intorno al 1080, completamente riprogettato dal Peruzzi nel 1532-36, monumento nazionale dal 1928, il Castello di Rocca Sinibalda è un palazzo-fortezza straordinario, unico in Europa. Contemporaneamente astratto e animalesco, cubista e zoomorfo: “creazione geometrica astratta, costruzione che pare tagliata con la spada” (Zander, 1955), ma anche rappresentazione architettonica di un’aquila dalle ali ripiegate per gli uni, di uno scorpione sinistro per altri, più visionari.
La contraddizione e il paradosso sono l’identità profonda del castello. Intensamente medievale, eppure grande architettura rinascimentale. Gotico eppure razionale. Cupo eppure luminoso. Poderoso strumento da guerra, eppure palazzo signorile principesco. Sobrio, severo, a tratti aspro, eppure decorato da affreschi manieristi densi di cultura classica e da grottesche cariche di capriccio e di immaginazione libera.
Castello delle metamorfosi, dove le forme, i volumi, gli spazi interni ed esterni, le immagini e le luci, le singolari collezioni, i percorsi interni diversi e insoliti invitano a non essere semplici, e a desiderare il cambiamento. Nel 2014 ha vinto il prestigioso premio The International Architecture Award del Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, per il restauro diretto dall’architetto Claudio Silvestrin. Dal 2018 organizza la residenza artistica Endecameron che da quest’anno si arricchisce di una proposta di workshop innovativi.